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Benito Russo Campione Italiano 2015

Foto 07-10-15, 17 55 10

Battevano le dodici sul campanile di Scarperia mentre il livornese Felici, in magico silenzio, infilava alla 17 il decimo one putt della giornata e il milanese Stevaraglia, dopo la 18, si avviava a diventare Campione della Seconda categoria seguito dal monzese Losa. Palle perse sul percorso sferzato dal temporale inclemente del giorno prima 821. Qua e là nella brughiera, mentre “la nebbia saliva agli irti colli”, qualche raro maleaugurante colpo di fucile di cacciatore. Giù sotto, sulla 10, si compiva l’evento che avrebbe segnato questa dura ma esaltante competizione nel Mugello.


Campionato 2015 Aigg, Poggio dei Medici, 6 e 7 ottobre, quarantesima edizione. La gara più importante della stagione, quella che premia i migliori, cioè chi ne tira meno, e in Prima proprio il più bravo, chi sarà additato nelle redazioni e sui piccoli schermi come giornalista golfista di vero riguardo. Perché la formula é medal anche per la Seconda, da giocarsi su un campo straimpegnativo strapazzato dalle prime feroci perturbazioni dell’autunno. Ed ecco arrivare il ciclone di cat. 3, diametro dell’occhio 40-60 km, hp 990 millibar. Cioè roba tosta. Alla proclamazione Benito Russo, 168 (86-82) vincitore per un colpo su Bartolini, non si presenta. Non c’è nemmeno Superdario, ora campione uscente, per anni al centro del nostro Inner Circle. Hanno infilato la Variante di valico del Bon ton prima della premiazione, inseguiti giù verso Bologna da una gazzella Anas con a bordo The Spirit of the Game, lasciando sponsor e 70 colleghi immobili davanti al podio vuoto nella Sala dei Medici di Una Hotels & Resorts con un bicchiere di spumantino in mano. Il secondo, indignato per il risultato (169/86-83) conclusosi sul manuale delle Regole con 2 colpi di penalità, il vincitore sconvolto dai vibranti battibecchi seguiti alla singolare anche se legittima vittoria.
Alla 10 Bartolini era finito in acqua occasionale in fairway. Droppa sul fairway ma più lontano dal punto indicato dalla regola (25/1 comma b), che gli avrebbe permesso di giocare sì fuori dall’acqua ma in quel caso in rough, cioè non più lontano di una bastone dal limite dell’acqua occasionale dove era caduta la palla. Russo contesta. Dario è certo di quel che fa (gli accadde la stessa cosa, dice, con verdetto favorevole del giudice dodici anni fa a Rapallo) e si rifiuta, in attesa di fare chiarezza, di tirare una seconda palla alla buca, pur concessa dal Regolamento. Alla consegna dello score risulta che Russo (82) ha tirato un colpo in più. Segnala al Comitato quel che era accaduto alla 10 e si scatena la disputa. Sovrintende all’indagine sul verdetto Loris Vento, direttore sportivo del grande resort, una carriera golfistica d’acciaio, dice la propria anche la nostra Commissione sportiva, si consultano giudici-arbitri internazionali: Bartolini deve essere penalizzato di 2 colpi e Russo diventa campione sfuggente dell’anno.
Nel riquadro qui accanto la proclamazione dei risultati. La terza categoria ha giocato Stableford ma con conteggio lordo. L’americano Jordan Spieth, primo nel Word golf ranking al 10 ottobre 2015 con average points 12.69, letta la notizia battuta dalle agenzie, avrebbe commentato: ”E’ bene così”. Rickie Fowler (7.96) avrebbe aggiunto: ”Ma Dario era in buona fede”. L’australiano Jason Day (12.63): ”Sì, però le regole sono regole” e l’inglese Justin Rose (7.19): ”A Rapallo avevano sbagliato, ma Benito doveva restare, nervi con posto e qualche parola di stima per Dario”. L’irlandese Rory McIlroy (11.31): ”Trivial stuff (questioni di poco conto) of Tuscany che hanno turbato la mia amica Diavolina, madre di un giudice arbitro internazionale che non è stato nemmeno consultato. Ho altro a cui pensare”. Armando Borghi, presidente del GC Milano:’ ‘Qui non sarebbe mai successo, dal 1928 il nostro è il campo più drenante d’Italia”. Chimenti: ”Bella tenzone, bravi entrambi. Porterò la Ryder a Roma anche senza Marino”.
Quello Spirit of the Game andato fuoristrada poco dopo Roncobilaccio era però aleggiato limpido e generoso alla cena di gala in dress code (due triestini-danubiani, alto esempio di fedeltà alla tradizione, erano in smoking e papillon, le loro signore in lungo), cena preceduta dall’assemblea ordinaria tenutasi al primo piano della Villa di Cignano, dimora estiva medicea, con approvazione all’unanimità delle relazioni del presidente.
Dopo il primo, via alla lotteria di beneficenza (biglietti tutti venduti) a favore del Centro Maria Letizia Verga dell’Ospedale di Monza per lo studio e la cura della leucemia del bambino, il male che ha stroncato in pochi giorni il promettente campioncino comasco quindicenne Teodoro Soldati. Il 3 maggio aveva vinto il Campionato nazionale medal battendo ragazzi ben più grandi, suo quinto titolo italiano individuale dopo quelli Baby (2010-2011), un Dilettanti match play (2013) e un Ragazzi match play (2014).
Il primo premio è un driver firmato e appartenuto a Edoardo Molinari e lo vince Spisani. Dopo il secondo, un monumentale gran pezzo di manzo al forno messo in pista dal maitre Tommaso Scola e servito dallo chef Antonio Pitone, pietanza che stringe in angolo due vegetariani, l’amico Alberto Carelli vince a sorteggio un legno 5 di Soldati. Servito il dessert, uno zuccotto alla fiorentina con salsa di cioccolato, il driver dello stesso Teodoro finisce nella sacca ideale di Vaccari. Ma Spisani e Vaccari mettono all’asta i preziosi trofei e la cifra da devolvere sale alle stelle in una competizione generosa che vede vincenti Tibalducci per il driver di Dodo e Cazzetta per quello di Soldati.
Il gioco, dice l’antica norma, si affida all’integrità dell’individuo nel dimostrare riguardo verso gli altri giocatori e nel rispettare le regole. Tutti i giocatori dovrebbero comportarsi in modo disciplinato, dimostrando sempre cortesia e sportività, indipendentemente da quanto competitivi essi possano essere. Questo è lo Spirit of the game del golf.
Russo e Bartolini sono tra i dieci giornalisti golfisti che andranno in novembre agli europei (Emjg) al San Domenico di Fasano. Undici squadre in campo ospiti in Puglia del nostro tricolore. Con gli altri otto colleghi sono stati motivati, in un breve corso dello psicologo Fabio Cola, esperto in coaching-building, nella tecnica del fare squadra, disciplina diffusa ormai in tutti gli sport, che insegna come essere positivi con se stessi e con i compagni. Apriranno il cuore e la mente lì, al vento del Salento (Sal et ventum)?

Roberto Zoldan